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1994: Mostra realizzata dal Centro Ascolto P. Puglisi

Poco tempo dopo la morte di Padre Puglisi, un gruppo di giovani che aveva seguito il sacerdote durante gli anni del suo impegno al Centro Diocesano Vocazioni ha costruito la presente mostra.
Essa consta di otto pannelli e segue, attraverso scritti, preghiere ed immagini, un preciso percorso vocazionale.
Seguendo ognuno dei pannelli, è possibile percorrere le diverse tappe della mostra.

Mostra vocazioni 
Mostra vocazioni Mostra vocazioni
Inizio del cammino 
8 gennaio 1984 : nell'ambito delle missioni popolari viene inaugurata la mostra vocazionale itinerante - a cura del Centro Vocazionale itinerante - "Sì, ma verso dove?". La mostra, voluta fortemente da P. Puglisi insieme al Centro Diocesano Vocazioni, viene visitata da più di 14000 persone accompagnate, pannello per pannello, da operatori appositamente formati.
Questo primo pannello prende le mosse da quell'evento da quale ebbero origine i gruppi giovanili del CDV, guidati da P. Puglisi e da Agostina Aiello, Assistente sociale missionaria e collaboratrice di 3P per un periodo di 23 anni.
Partendo dal primo tassello di quella mostra itinerante, vengono qui riproposte le foto di alcuni dei tantissimi giovani visitatori insieme all'adesivo "Sì, ma verso dove?" e ad una didascalia dell'inizio del cammino.
I campi vocazionali hanno avuto continuità dal 1984 dopo la presenza in Diocesi della Mostra Vocazionale del C.V.I “Sì, ma verso dove?”.
Dal 1984 ad ora sono stati realizzati 50 campi vocazionali con la presenza di circa 2000 adolescenti e giovani.
Ogni campo è stato esperienza di : ascolto e riflessione, preghiera, servizio reciproco, fraternità, nell’impegno della ricerca del senso della propria vita.
Ogni anno i partecipanti ai campi venivano invitati a costituirsi in gruppo vocazionale.
Il gruppo, per continuare durante l’anno il clima di ricerca e condivisione del campo, si incontrava quindicinalmente per un pomeriggio.




Che senso dai alla tua vita?
Al centro di questo secondo pannello c'è un grosso punto interrogativo : "Che senso dai alla tua vita?". Tante sono le risposte : ascolto, fraternità, riflessione, preghiera, servizio. Durante il primo dei campi vocazionali, qui descritto attraverso una rassegna di foto, i giovani condividevano tutto per una decina di giorni. L'esperienza di fraternità nel servizio valeva più di mille parole sull'importanza di mettersi a servizio l'uno degli altri; ogni giorno si pregava, si ascoltava, si viveva e si rifletteva insieme.
Ogni campo era caratterizzato dallo sviluppo di un tema vocazionale, preparato anche con la realizzazione di una carpetta, dai giovani stessi.
Nel mezzo della settimana, poi, una tappa obbligata era la scalata notturna che terminava con la recita delle lodi al sorgere del sole.
Questa, sicuramente, è ancora oggi una delle esperienze più indelebili per tutti noi. Tra le foto di questo pannello spiccano alcune frasi di P. Puglisi :

Non siete lontani dal Signore. Lui è vicino, senz’altro, ma il Signore ama la libertà, la libertà di coloro che ha voluto segno della sua presenza; non impone il suo amore, non forza il cuore di ciascuno di noi; il cuore di ciascuno ha i suoi tempi che neppure noi riusciamo a comprendere; questo cuore penso che aprirà. Lui bussa, sta alla porta e bussa e quando il cuore sarà pronto si aprirà e il Signore allora porterà ancora sovrabbondante la Fede”.

“Noi siamo chiamati a scoprire i germi di bene che sono nel mondo, svilupparli in noi e negli altri e farli fruttificare, mettendo ovunque speranza”.

“Il clima di fraternità che si esprime nel servizio è gioia ed ha il suo fondamento nella Parola del Signore che è stata la guida di questi giorni”. 
Mostra vocazioni  Mostra vocazioni
 Chiamati a seguire Gesù
"Gesù dice : - se il chicco di frumento non cade nella terra e non marcisce rimane solo, cioè non dà frutto. Se, invece, cade nel terreno e lì marcisce, diventa una spiga che dà frutto. Da un chicco vengono fuori anche altri venti chicchi di grano o anche di più, certe volte. Quindi abbiamo che la logica del chicco di frumento è la logica della vita vera, della vita di Gesù. Gesù ha portato molto frutto quando è morto. Morendo sulla croce e risorgendo ha dato come frutto la rigenerazione dell'umanità quindi, ecco, la logica delle scelte che è una logica di impegno ma anche, qualche volta, di sacrificio".

Padre Puglisi era profondamente innamorato di Cristo. Dedicò parecchi campi allo studio della figura di Gesù e, nell'approfondirne la conoscenza, instillava nei ragazzi la sua passione e la sua sicurezza che Cristo sì, c'era stato davvero e davvero era morto per ognuno di noi. Per molti dei suoi giovani furono questi i momenti di maggiore discernimento, alla ricerca di un senso da dare alla propria esistenza. Dall'esperienza di amore di Dio per gli uomini, discendeva immediatamente la consapevolezza di essere chiamati a seguire Gesù, di essere personalmente interrogati sul percorso scelto, di avere forte, dentro di sé, la necessità di mettersi alla sequela del Cristo.
Lo spirito attraverso il quale guardare alla propria vocazione era quello di S. Francesco e della sua Preghiera Semplice.

"Chi vuol essere mio discepolo, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Può sembrare una cosa che atterrisce prendere la croce per essere discepolo di Gesù, ma è proprio questo, in questo senso, se noi vogliamo crescere; sarà questa a logica della gioia se noi vogliamo crescere; se noi vogliamo restare immaturi, allora rifiuteremo la logica della croce, la logica del chicco di frumento. Chi vuole crescere deve accogliere la logica del chicco di frumento".

Il tema del croce è pregnante nella vita di P. Puglisi ed è costantemente associato al senso di gioia intima che deriva dall'essere alla sequela di Cristo, imitatori del suo modello di vita.

"Alziamo lo sguardo e il Signore è lì che ci aspetta sorridente, si ferma e ci aspetta; ci prende per mano e ci sollecita, ci dà la sua luce e la sua forza".
Chiamati alla comunione con Dio
Niente meglio dello stare immersi nella natura poteva rendere il senso della comunione con Dio. E questo 3P lo sapeva bene, appassionato com'era dello stare tra gli alberi, sulle montagne, a passeggio per i boschi.
Prima di portare noi giovani sui sentieri di montagna, P. Puglisi effettuava da solo il percorso fino a conoscerlo bene. La natura parlava,per 3P, la stessa lingua di Dio; anzi, era l'espressione immediata dell'amore di Dio, nella sua perfezione e nella sua bellezza. Riusciva sempre a farla amare ed a suscitare in noi ragazzi la voglia di rimanere in essa immersi, anche per pregare in modo efficace e profondo. La comunione con Dio nasce proprio dal sentirsi in sintonia con Lui, a partire dal sentirsi amati ed oggetti del Suo Amore.

"La preghiera sgorga da questa considerazione : sentirsi amati da Dio.
La preghiera vera è dialogo di amicizia, colloquio a tu per tu con Dio che è Padre - Amico; essa nasce dalla scoperta di essere oggetto dell'Amore infinito di Dio, di essere cioè termine di questo Amore infinito di Dio che fin dall'eternità ci ama".
"Nessuno può raggiungere Dio che è Amore se non vive nell'Amore e in comunione con gli altri; nessuno può salvarsi da solo.
Ciascuno di noi deve essere pronto a costruire Chiesa nei vari ambienti in cui si trova a partire dal nucleo familiare".















Mostra vocazioni   Mostra vocazioni
Chiamati alla gioia
"L'amicizia è espressione di quella briciola di sacro, di etico, di spirituale presente in ciascuno di noi ed è proprio essa che ci permette di offrirci totalmente ad un'altra persona senza barriere alla comunicazione e ci permette di sentirci accolti così come siamo".

Padre Puglisi era spesso allegro. La sua non era certo superficialità, anzi.
La sua certezza indiscutibile era che il cristiano doveva essere allegro, felice, sempre sorridente. Egli era portatore della buona notizia del Gesù Risorto, non poteva essere triste. E, nella sua vita, tanta era anche la capacità di mettersi in gioco e di scherzare, di usare il linguaggio frivolo dei ragazzi per diventare sempre di più loro compagno di strada; e, in questo, Padre Puglisi era autenticamente sé stesso. Il suo sorriso era talmente schietto e sincero da riuscire a coinvolgere tutti in una risata di simpatia, trascinata più dalla sua fanciullesca ilarità più che, a volte, dalla profondità della battuta in sé.
Il suo humour, in alcuni casi, era freddamente inglese.
Ti fulminava con le sue battute secche, genuine, autentiche.

"La gioia è possibile.
Cristo è sempre nella gioia.
Il Vangelo di Luca ci riferisce che Gesù esultò nel suo intimo perchè la sua Parola era stata compresa dagli umili, dai poveri; gioisce nel suo cuore perchè sa che i nomi dei suoi discepoli sono scritti nei cieli". 
"Per Cristo a tempo pieno"
Un orologio senza lancette e questa frase erano di grande impatto per un giovane che si chiedeva cosa fare della propria vita in una prospettiva di fede. Per questo P. Puglisi prevedeva sempre alcune esperienze di servizio nel percorso di maturazione all'interno dei gruppi giovanili : in ospedale, in parrocchia, presso una comunità.
Era il modo concreto per rendere vera la parola detta, raccontata, pregata. Era anche un modo per aiutare un giovane ad orientarsi nelle diverse situazioni che nella vita era possibile abbracciare per testimoniare la propria fede.

"Chi serve deve donare con umiltà, condividere in libertà, servire gratuitamente. L'aiuto reciproco genera complementarietà.
Dobbiamo essere attenti alla fame materiale, alla fame intellettuale, alla fame della Parola di Dio".

Nel pannello di fianco sono ricordati molti dei giovani che, in età adulta, hanno perseverato in queste scelte di servizio, trasformandole in professioni o vivendole come impegno nel volontariato. 




Mostra vocazioni   
Voi siete i miei testimoni
Al centro di questo ultimo pannello campeggia un grosso "Sì".
Il percorso era iniziato con un "Sì, ma verso dove?". Il "sì" persiste; il verso dove è testimoniato dalle foto che ritraggono, un per una, non individui anonimi ma persone, con nome e cognome, che hanno fatto della propria vita un dono a Dio. Ci sono coppie di fidanzati e di sposi, ci sono sacerdoti, suore e frati, ci sono persone che lavorano o che hanno scelto un'altra forma di servizio. Ci sono giovani. In ognuno di loro è riconoscibile un percorso di vita, segnato da una scelta iniziale, da un "sì" consapevole che "il verso dove" sarebbe stata la direzione dell'intera propria esistenza.
Oggi, col senno di noi, il martirio di P. Puglisi è ancora di più importante se letto in questa ottica vocazionale : la sua proposta, che poi era quella di Dio per gli uomini, non era solo per gli altri ma, principalmente, per sé.
In ogni giovane al quale 3P proponeva di testimoniare Cristo nella propria vita c'era, insieme, lui stesso, compagno di viaggio nella vita e non solo indicatore di un percorso da fare in solitudine.
3P c'era insieme a noi e c'è oggi a maggior ragione, perchè non si è tirato indietro nemmeno quando la paura poteva irrigidire le gambe e costringere la mente a dire "no".
Egli, senza ombra di dubbio, è stato un testimone di Cristo, fino alla fine.

“Venti, sessanta, cento anni... la vita. A che serve se sbagliamo direzione? Ciò che importa è incontrare Cristo, vivere come Lui, annunciare il suo amore che salva, portare speranza e non dimenticare che tutti, ciascuno al proprio posto, siamo i costruttori di un mondo nuovo.”.

Ciò che importa è impegnarsi, giorno dopo giorno,a costruire il regno di Dio pagando di persona".
 

Nell'estate del 2006 l'Associazione ha curato l'esposizione della mostra nella piazza della borgata marinara di Mondello, a Palermo, in sinergia con la Parrocchia di San Girolamo guidata da p. Francesco Machì. Ecco alcune foto di quell'esperienza di testimonianza corale.

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